Il suolo di questo settore della Provincia pedologica 11 è prevalentemente coperto da boschi (conifere, latifoglie e misti); di particolare importanza naturalistica sono i Giganti della Sila, pini di grandissime dimensioni che si trovano in località Croce di Magara.

       Il prolungamento dell'Arco Calabro- Peloritano al di sotto della Stretta di Catanzaro è rappresentato dal rilievo montuoso delle Serre, caratterizzato da un basamento igneo-metamorfico del Paleozoico. La Provincia, in tale area, è suddivisa in due tronconi: quello settentrionale (M. Andrea 842 m e M. Palumbello 880 m) presenta un substrato metamorfico costituito da scisti e gneiss biotitici a grana da fine a grossolana, generalmente granatiferi e con occasionale sillimanite; quello meridionale presenta invece un basamento cristallino, esteso circa per 63 km in direzione NE-SW nei territori comunali situati tra Serra S. Bruno e Giffone- Mammola, costituito da rocce acide intrusive, biotitiche a grana da media a grossolana, a composizione variabile tra la quarzomonzonite ed il granito. Le rocce sono attraversate da vene pegmatitiche, meno frequentemente da apliti.

       Da un punto morfologico l’area è caratterizzata da versanti a debole pendenza, generalmente compresa tra il 6 e il 13% e da aree sommitali piuttosto arrotondate testimoni di un passato fenomeno di modellamento delle creste ad opera delle acque di dilavamento.

        Le rocce cristalline intensamente fratturate e alterate rappresentano il bacino di alimentazione dei principali fiumi che solcano il territorio dirigendosi o sul versante ionico o su quello tirrenico. Infatti, il rilievo montuoso delle Serre rappresenta lo spartiacque superficiale della zona centro- meridionale della penisola calabra e veicola le acque verso oriente o verso occidente. I principali fiumi che attraversano la Provincia pedologica sono il fiume Ancinale, che si dirige verso il Mar Ionio; il fiume Metramo, che trova le sue sorgenti nei pressi del Campo di Gioacchino a 1050 m di quota, deviando successivamente verso ovest; il torrente Maranina, che scorre parallelo al confine provinciale Vibo Valentia-Reggio Calabria ed il torrente Alaro, che nasce nei pressi del piccolo centro abitato di Mongiana.

      

 

       Il paesaggio aspromontano presenta caratteri completamente diversi da quelli delle Serre e della Sila in quanto il rilievo montuoso culmina con estese superfici terrazzate smantellate progressivamente dall'erosione: tali superfici sono delimitate da pareti molto acclivi (incise dalle varie fiumare) che, sul lato occidentale, diventano via via più accentuate, mentre su quello orientale degradano dolcemente. Tali pareti rappresentano, con ogni probabilità, dei piani di faglia che delimitano i vari gradini strutturali, costituendo i cosiddetti "petti", caratteristici dell'Aspromonte. L'andamento ondulato dei piani, come accennato in precedenza, è da attribuire a fenomeni erosivi in atto che, alle volte, mettono a nudo il basamento cristallino. Il paesaggio si presenta addolcito, con zone depresse dove si accumulano i materiali smantellati dalle zone di dosso.

       Il  substrato è costituito da litologie tipicamente continentali: si tratta di sabbie e conglomerati arcosici a grana da fine a grossolana, bruno rossastri  poggianti sul basamento metamorfico.

        La zona è solcata da piccoli fossi che veicolano le acque superficiali verso i bordi delle superfici  terrazzate. Localmente è possibile osservare delle sorgenti perenni ubicate o in prossimità degli impluvi (sorgenti per affioramento della piezometrica) o al contatto con il basamento metamorfico (sorgenti per limite di permeabilità definito).

 

 

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