Regione pedologica (Soil Region) 61.1
PROVINCIA PEDOLOGICA 17 RILIEVI COLLINARI DELL’ALTO VERSANTE IONICO |
RILIEVI MONTUOSI DELL'ALTO VERSANTE IONICO A QUOTE COMPRESE TRA 300 E 1000 M S.L.M. A MORFOLOGIA DA MODERATAMENTE ACCLIVE AD ACCLIVE. IL SUBSTRATO E' COSTITUITO DA FORMAZIONI FLYSCHOIDI ARENACEO-PELITICHE. USO DEL SUOLO PREVALENTE: BOSCHI DI CONIFERE - LATIFOGLIE - MISTI, AREE CON VEGETAZIONE RADA |
Geografia e geomorfologia |
Rappresenta la Provincia pedologica più estesa della Soil Region 61.1, comprendente il dominio dei rilievi appenninici e antiappenninici dell'Italia centrale e meriodionale su rocce sedimentarie. Longitudinalmente si allunga per circa 30 km al di sopra dei 300 m s.l.m., raggiungendo a Sud il centro abitato di Francavilla, dove si insinua tra le strette gole del torrente Raganello fino alle sue sorgenti; a Nord è delimitata dal confine calabro- lucano.
Geologicamente l'area appare abbastanza movimentata, con linee tettoniche che mettono in contatto litologie calcaree mesozoiche con depositi flyschoidi miocenici. Si tratta di sedimenti arenaceo-marnosi, con livelli conglomeratici, sormontati da terreni spesso caoticizzati appartenenti al Complesso Sicilide e frequentemente interessati da movimenti franosi che coinvolgono interi versanti, lungo i quali è possibile osservare detriti di frana. Le litologie calcaree danno luogo ad una morfologia piuttosto acclive. Al contrario i litotipi miocenici prevalentemente argillosi, affioranti a Ovest di Plataci, caratterizzano un paesaggio dolce e ondulato con rilievi moderatamente acclivi (6-20%). Il flysch di Albidona e di Alessandria del Carretto, di natura arenaceo-marnosa, dà luogo a pendii da moderatamente acclivi ad acclivi. In particolare, questi depositi, che affiorano a Sud e ad Ovest del centro abitato di Montegiordano, sono rappresentati da un complesso torbiditico, costituito da un'alternanza regolare di arenarie grigie, spesso gradate, calcareniti grigie, marne verdi e grigio-verdi, argille siltose plastiche grigie e giallastre, silts in strati sottili, calcare marnoso e rare brecciole gradate. |
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Nell'area compresa tra il Canale del Ferro ed il fiume Ferro affiorano pochi lembi di una formazione conglomeratica, grossolana alla base e sempre più flyschoide verso l'alto, con prevalenza di arenarie e marne. Morfologicamente il paesaggio si presenta abbastanza accidentato e le litologie mioceniche danno luogo ad evidenti movimenti di massa. In particolare, il flysch argilloso-calcareo genera delle forme piuttosto dolci, con versanti da debolmente a moderatamente acclivi, aventi un aspetto superficiale caotico legato alla natura litologica e al diverso comportamento meccanico dei litotipi affioranti; infatti, in corrispondenza delle litologie più competenti e tenaci (calcare), per infiltrazione delle acque di ruscellamento superficiale, si vengono a creare dei piani di scivolamento che mettono in moto i sedimenti argillosi sovrastanti. Il complesso torbiditico arenaceo, di natura litoide più accentuata, genera delle forme maggiormente esasperate, con pendici da moderatamente a fortemente acclivi. In questo caso i fenomeni di frana sono meno frequenti e di dimensioni più limitate. L'idrografia dell'area fa capo al torrente Ferro, che attraversa l'intera Provincia pedologica in direzione Ovest - Est; altri corsi d'acqua, a carattere stagionale, con valli molto strette in prossimità della sorgente e letti ciottolosi e molto ampi man mano che ci si avvicina alla foce, sono i torrenti Canna, Avena, Pagliara, la fiumara Saraceno, i torrenti Satanasso, Calderaio e Raganello.
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