Fino all'inizio del secolo scorso, nella Piana erano riconoscibili le tracce di cinque linee concentriche di cordoni sabbiosi litoranei, formati per azione del vento e per l'accumulo dei detriti trasportati dai numerosi torrenti, emersi in seguito al sollevamento regionale iniziato nel Quaternario e tuttora in atto. I cordoni sono stati quasi completamente distrutti dalle attività agricole e attualmente sono riconoscibili le successioni di zone sabbiose e limose in località “Generale”, nei pressi dell'aeroporto ed in località “La Marinella”, circa 1 km a Sud-Est di Capo Suvero. Nella zona costiera, in prossimità di Gizzeria Lido si trova una laguna denominata Lago di Vota, legata alla presenza di Capo Suvero, formatasi per la deriva litorale dei sedimenti provenienti da Settentrione e conseguente formazione di cordoni sabbiosi ortogonali e paralleli alla linea di costa. Questo fenomeno ridurrebbe l'intero golfo a un lago costiero od a una laguna se questo non fosse sufficientemente ampio e di imbocco profondo. Nel tratto compreso tra Capo Suvero e Nicastro si impostano alcune conoidi depositate dai corsi d'acqua, a carattere effimero, che depositano il materiale trasportato dove cambia il gradiente topografico. Le superfici sono caratterizzate da una morfologia molto dolce, con pendenze lievi ed uniformi e profilo leggermente convesso. Talvolta si sono formate in prossimità della costa, in ambiente deltizio; in questo caso si parla di "delta conoide" o, secondo la terminologia anglosassone, di "fan delta".Per quello che riguarda l'idrografia superficiale, l'area è attraversata da numerosi corsi d'acqua, generalmente a carattere torrentizio, con portate salienti nell'autunno e nell'inverno e, in alcuni anni, completamente asciutti in estate. Procedendo da Nord a Sud i principali sono: torrente Oliva, fiume Torbido e Savuto, torrente Zinnavò, Spilinga, Bagni, Cantagalli, Piazza, S. Ippolito, fiume Amato, torrente La Grazia, Turrina, fiume Angitola. Quasi tutti sono brevi e molto ripidi, scendono da vette piuttosto elevate (1.500 m s.l.m.) e in pochi chilometri raggiungono il livello del mare esercitando una forte azione erosiva e trasportando quantità notevoli di materiali; il fenomeno è particolarmente evidente quando attraversano rocce caratterizzate da scarsa permeabilità. |
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In particolare, i torrenti Bagni e Piazza sboccano da strette gole montane, perdendo in breve la loro forza di trasporto e depositando ingenti quantità di materiale detritico che in passato hanno dato origine ad imponenti coni di deiezione. Le piene straordinarie verificatesi nel 1827 e nel 1956 testimoniano l'elevata energia di trasporto posseduta da questi torrenti, le cui esondazioni ricoprirono di ghiaia, per uno spessore di 6-7 m, i terreni prossimi alla foce. Nella parte Nord dell'area il più importante corso d'acqua è il Savuto, che nasce a 1350 m s.l.m. ed ha una lunghezza di 50 km; in prossimità della foce, un tempo formava un ampio delta dove, anteriormente ai lavori di bonifica, era diffusa la malaria. Il fiume Amato è il corso più importante della piana di S. Eufemia Lamezia; nasce dal monte Reventino ed ha una lunghezza complessiva di 56 km. Prima degli interventi di bonifica raggiungeva il mare nel letto scavato nellesue stesse alluvioni costituite prevalentemente da materiali sabbioso siltosi. Insieme al S. Ippolito arrivava ad avere, verso lo sbocco, un alveo largo oltre 1.5 km e, in conseguenza del ristagno delle acque, si formava una zona paludosa larga quasi 8 km. Attualmente scorre, nel tratto terminale, in un argine artificiale incassato nella pianura alluvionale. Procedendo verso meridione si incontra il fiume Angitola, che si origina nella zona delle Serre ed ha una lunghezza di 22 km. Pur scorrendo in un'ampia valle costituita da materi ali facilmente erodibili (marne bianche del Pliocene), ha una portata moderata. Intorno al 1960 è stato creato un invaso artificiale le cui acque vengono utilizzate a fini irrigui in gran parte della Piana di S. Eufemia.L'area è intensamente urbanizzata ed è attraversata da importanti reti stradali e ferroviarie (A3 Salerno-Reggio Calabria; SS18 Reggio Calabria- Napoli; SS19 Pizzo-Tiriolo; linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria); ospita inoltre, a Lamezia Terme, l'omonimo aeroporto che rappresenta il principale scalo della regione.
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