I Suoli |
La variabilità delle forme, i diversi tipi di substrato (materiale parentale) e la diversa azione del fattore "tempo", imprimono a questa Provincia pedologica una spiccata diversità nelle tipologie di suolo che si rinvengono. Sui rilievi collinari, che rappresentano gran parte del territorio, dominano le formazioni argilloso calcaree e le formazioni sabbiose o conglomeratiche. Nel primo caso gli indirizzi evolutivi dei suoli sono riconducibili, in estrema sintesi, al processo di lisciviazione dei carbonati ed al dinamismo strutturale. La parziale lisciviazione dei carbonati dagli orizzonti superficiali e la loro successiva deposizione in quelli sottostanti, spesso in corrispondenza di variazioni tessiturali, porta in un tempo dell'ordine delle migliaia di anni, alla differenziazione di un orizzonte di accumulo detto "calcico". La localizzazione in profondità ed il grado di espressione di quest'ultimo sono funzione della morfologia locale e soprattutto dell'intensità dei processi erosivi. Dal punto di vista tassonomico si tratta di " Inceptisuoli" il cui comportamento vertico li pone come intergradi (termini di passaggio) verso i "Vertisuoli". Nello stesso ambiente, nelle aree più acclivi o comunque meno conservate, ritroviamo suoli caratterizzati da scarsa evoluzione pedologica in cui già a 20-30 cm di profondità è possibile osservare il substrato di origine. Sono in questo caso suoli da poco a moderatamente profondi con evidenze di idromorfia entro i 50 cm e con moderata presenza di sali solubili (Typic Endoaquepts).Sui rilievi collinari a substrato grossolano sono presenti suoli sottili a profilo A su R ( Lithic Xerorthents).Infine, sulle antiche superfici terrazzate di origine fluviale si rinvengono suoli fortemente alterati che differenziano un orizzonte di accumulo di argilla diagnostico per la tassonomia ( Typic Haploxeralfs). Si tratta di suoli moderatamente profondi a tessitura media e reazione subacida. |
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