Il promontorio di Capo Vaticano è costituito da superfici di spianamento di età pleistocenica impostatesi su un substrato granitico, continuamente interessate da processi erosivi che mutano gradualmente il paesaggio e raccordate da versanti di età mio-pliocenica (arenarie, sabbie e argille) caratterizzanti il paesaggio del Monte Poro. La Provincia pedologica si interrompe bruscamente in corrispondenza della Piana di S. Eufemia, delimitata da una serie di terrazzi disposta lungo il suo perimetro ed allungata fino al centro abitato di Nocera Terinese. A Nord di Cosenza, lungo il lato occidentale della Valle del Crati, formazioni plioceniche si susseguono fino alla Piana di Sibari, con locali intercalazioni mioceniche (S. Agata d'Esaro) ed affioramenti calcarei (Malvito). Lungo il lato nord-occidentale della Piana di Sibari sono presenti delle superfici terrazzate, poste a quote comprese tra 300 e 500 m s.l.m., che si spingono fino a Castrovillari, raccordate da brevi pendii a substrato sabbioso - conglomeratico (Pliocene). Ai piedi della catena montuosa del Pollino sono presenti antiche conoidi e detriti di falda di età quaternaria, spesso cementati, costituiti da detriti caotici di natura calcareodolomitica, localmente associati a terra rossa. Morfologicamente l'area ionica centro-meridionale appare caratterizzata da versanti con pareti a strapiombo su fiumare dall'ampio letto alluvionale; tale conformazione è imputabile alle caratteristiche geomeccaniche dei terreni affioranti che garantiscono una certa stabilità per l'elevato angolo di attrito interno, presentando talvolta un certo grado di cementazione. Procedendo verso Nord, oltre la pianura alluvionale del fiume Neto, il paesaggio cambia radicalmente: alle isolate roccaforti a substrato arenaceo e conglomeratico, su cui si inerpicano piccoli paesi (Pallagorio, Verzino, Cerenzia, Caccuri, San Nicola dell'Alto), si sostituiscono morfologie ondulate, con versanti debolmente acclivi, tipiche di litologie argillose. Le formazioni gessose, invece, determinano una sorta di pianoro, localmente inciso da piccoli impluvi che si perdono tra le cavità ipogee presenti nell'area delle Vigne di Verzino. |
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Altro elemento morfologico importante è rappresentato da superfici terrazzate che si allinea no in direzione NE-SW da Monterosso Calabro fino a Laureana di Borrello, attraversando tutte le Serre. Un altro allineamento di terrazzi, più prossimo alla linea di costa, si osserva tra Palmi e Scilla. Un commento a parte va fatto per l'altopiano di Monte Poro, che raggiunge i 700 m di quota, dove l'intera superficie di spianamento è ricoperta da un soffice sedimento scuro ed è incisa da una serie di piccoli fossi ed impluvi. I corsi d'acqua principali che scorrono nella Provincia pedologica 9 sono: il fiume Trionto che attraversa i calcari rossi nel territorio comunale di Longobucco, il torrente Lepre, affluente del Lese, che scorre attraverso i gessi a NW di Belvedere di Spinello il fiume Neto ed il suo affluente fiume Vitravo, che attraversano la provincia pedologica per un tratto molto breve, a sud di Santa Rania, il fiume Soleo, a sud di Petilia Policastro ed il fiume Corace, a Nord di Tiriolo. Nella Valle del Crati scorrono invece il torrente Coscinello (Lattarico), che confluisce nel torrente Finita (San Martino di Finita) ed il torrente Annea (San Benedetto Ullano). Nella porzione meridionale della provincia pedologica, infine, si osserva la presenza di numerose fiumare, tra cui le principali sono l’Assi, Stilaro e Buonamico.
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