I Suoli

 

       I suoli di questa Provincia pedologica possono essere ricondotti a tre grandi ambienti: rilievi collinari a differente morfologia e substrato, terrazzi antichi ed alluvioni recenti.

       I rilievi collinari presentano elevata variabilità pedologica. Si va, infatti, da suoli profondi delle zone di accumulo o delle parti basse di versante, ai suoli sottili ricchi di scheletro delle aree più acclivi. Ampia variabilità si riscontra anche nella tessitura passando, sulla base delle caratteristiche del substrato, da classi granulometriche moderatamente fini a classi grossolane. Nel complesso prevalgono i suoli calcarei a reazione da subalcalina ad alcalina. Tassonomicamente si collocano, il più delle volte, negli "Eutrudept tipici" o "Vertici", ma non mancano inceptisuoli con evidenza di lisciviazione di carbonati (Bk).

       Sui versanti più acclivi a substrato arenaceo si rinvengono "Entisuoli litici".

       Sulle antiche superfici terrazzate presenti sia sul versante ionico che tirrenico, troviamo due tipologie podologiche prevalenti, sulla base delle caratteristiche del materiale parentale. Sui depositi sabbioso- onglomeratici del Pleistocene, si evolvono  suoli lisciviati che differenziano un orizzonte "argillico" ben espresso (Hapludalfs). Si tratta di suoli profondi, a tessitura media, non calcarei, subacidi o acidi.

        Sui ricoprimenti di origine vulcanica, presenti su alcune superfici terrazzate, si rinvengono suoli molto profondi, di colore bruno-scuro, molto soffici e ben strutturati con elevata capacità di ritenuta idrica e subacidi (Tipic Hapludands).

       Infine sulle alluvioni recenti dei corsi d'acqua sono presenti suoli a tessitura grossolana, con scheletro comune (assente nei depositi fluviolacustri), da moderatamente a molto profondi, non calcarei, a reazione neutra o subacida.

 

 

 

 

Pag 6/7

a