Sottosistema 12.2 |
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Geomorfologia e distribuzione spaziale Le delineazioni più estese di questa unità (41.000 ha complessivi) si rinvengono nella parte orientale del massiccio della Sila e nei rilievi delle Serre a quote generalmente superiori agli 800 m s.l.m. Comprende versanti moderatamente acclivi, nonché aree sommitali e piccoli pianori montani. Sono inoltre compresi nell'unità profondi impluvi incisi dai corsi d'acqua, geologicamente giovani. Il substrato è costituito da rocce ignee. Il paesaggio è caratterizzato da una buona copertura vegetale costituita da boschi di latifoglie e da rimboschimenti di conifere che garantiscono generalmente una buona protezione del suolo.
Uso del suolo: bosco di latifoglie e conifere, rimboschimento Capacità d’uso: IVsec - IIIsc Suoli: Associazionedi BOC 2 - ARO 2 - CRI 1 Pedogenesi ed aspetti applicativi Il clima umido che caratterizza l'intera Provincia 12 si riflette in maniera diretta sulla pedogenesi dei suoli BOC 2. Il costante apporto di materia organica, evidenziato anche dalla presenza di lettiera indecomposta, contribuisce alla formazione di un orizzonte di superficie di colore bruno scuro con struttura granulare ben espressa e stabile di consistenza soffice. Tali caratteristiche, associate alla desaturazione del complesso di scambio (epipedon umbrico), consentono la collocazione di questi suoli nei "Dystrudepts" della Soil Taxonomy. Sono suoli moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura da franco sabbiosa a sabbiosa.
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La bassa riserva idrica, compensata in larga misura dalla distribuzione delle piogge durante l'anno, non limita lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione arborea. I suoli BOC 2 sono potenzialmente suscettibili ai fenomeni erosivi, tuttavia la copertura vegetale annulla sostanzialmente il deflusso superficiale e conseguentemente l'erosione. E' stato osservato come questi suoli, anche in occasione di piogge particolarmente intense (278.2 mm caduti in un solo giorno con punte di intensità di 92 mm in 4 ore) non presentavano segni di erosione nemmeno sul versante a maggiore acclività. L'attuale equilibrio ambientale, raggiunto anche grazie alla forte azione di ripristino della copertura vegetale ha avuto evidenti riflessi sulla frequenza degli eventi alluvionali. A tale proposito si ricorda chela superficie rimboschita nella seconda metà del secolo scorso ammonta a 153.000 ha a livello regionale, gran parte dei quali ricadono proprio nelle Province pedologiche 12 e 13. Uno specifico studio del Servizio Agropedologia dell'ARSSA ha messo in evidenza come nel periodo 1921-1997 la media degli eventi alluvionali, considerati tali sulla base dell'entità dei danni provocati, dell'estensione dell'area interessata e dell'intensità delle precipitazioni, sia passata dai 6 per decennio per il periodo 1920-1960 ad uno per decennio dal 1960 in poi. Nello stesso studio è stato sottolineato che, nell'arco temporale considerato, l'indice di "erosività delle piogge" è rimasto sostanzialmente invariato. I suoli BOC 2 sono ricchi di sostanza organica, a reazione acida. Anche i suoli ARO 2, presenti nell’unità, si evolvono sulla spessa coltre di alterazione delle rocce granitiche (alterite) e presentano caratteristiche molto simili ai suoli BOC 2, dai quali si differenziano per la tessitura tendenzialmente meno grossolana. Nell’unità sono presenti, inoltre, suoli con orizzonte superficiale di colore bruno ma non sufficientemente scuro da identificare i requisiti diagnostici dell’epipedon umbrico. Questa sottounità tipologica (CRI 1) si colloca nei Dystrudepts tipici della Soil Taxonomy e nei Dystric Cambisols della WRB. Si tratta anche in questi casi di suoli moderatamente profondi, con scheletro comune, a tessitura moderatamente grossolana. Sono ben drenati e presentano moderata riserva idrica. La reazione è acida. Il comportamento è simile ai suoli BOC 2 prima descritti.
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