Sottosistema 15.3 |
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Geomorfologia e distribuzione spaziale Appartengono all'unità cartografica le parti basse di versante a moderata pendenza il cui substrato è costituito da depositi detritici di natura calcarea (detriti di falda). La natura del substrato varia localmente passando dai calcari dolomitici a litotipi arenaceo calcarei. Comprende, inoltre, piccole conoidi recenti che si formano alla confluenza degli impluvi nella pianura alluvionale, per rottura di pendenza e conseguente diminuzione dell'energia di trasporto. Le numerose delineazioni che compongono l'unità sono estese complessivamente 11.000 ha circa.
Uso del suolo: seminativo, pascolo e macchia mediterranea Capacità d'uso: IVs / IIIs |
Pedogenesi ed aspetti applicativi I colori bruno rossastri che caratterizzano le sottounità tipologiche END 1 e LIA 1 sono da attribuire al processo di dissoluzione di rocce calcaree ed al conseguente accumulo residuale della frazione argillosa più o meno ricca di ossidi e sesquiossidi di ferro e alluminio. Trattandosi di zone di accumulo, il materiale pedogenizzato deriva in larga misura dalle pendici circostanti. I suoli END 1, nello specifico, si caratterizzano per la differenziazione di un orizzonte ricco di sostanza organica, di colore scuro, molto poroso e con elevato grado di saturazione in basi (epipedon "mollico"). La presenza di questo orizzonte ne determina la collocazione nei "Mollisuoli" della tassonomia americana (Soil Taxonomy). Nei suoli LIA 1, invece, prevale il processo di lisciviazione dell'argilla con differenziazione di un orizzonte sottosuperficiale di accumulo della stessa (or. Argillico). Per la tassonomia si tratta, in questo caso, di Alfisuoli. Questi suoli si rinvengono nelle aree morfologicamente più stabili e, a differenza dei suoli END 1, risultano completamente decarbonatati, con reazione subacida. Infine la sottounità tipologica BOR 1, che si evolve sulle arenarie di natura calcarea che affiorano localmente nell'unità, è caratterizzata da colore verde oliva (5Y5/3) dell'epipedon e dalla presenza di un orizzonte sottosuperficiale di alterazione (orizzonte cambico). Si tratta di suoli non particolarmente evoluti (Inceptisuoli), che poggiano a 70-80 cm di profondità sul substrato in via di alterazione. Le tre sottounità tipologiche sono accomunate dalla presenza di scheletro abbondante che limita il volume di suolo esplorabile dalle radici. Nel complesso sono suoli da moderatamente profondi a profondi, ben drenati, con riserva idrica tendenzialmente bassa. |