Sottosistema 16.9 |
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Geomorfologia e distribuzione spaziale L'unità cartografica comprende versanti a profilo rettilineo a forte pendenza, il cui substrato è costituito da rocce calcaree metamorfosate del Mesozoico. Comprende 5 delineazioni corrispondenti alle zone pedemontane del massiccio del Pollino, l'estensione complessiva è di 3600 ha. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di aree prive di copertura pedologica.
Uso del suolo: macchia mediterranea Capacità d’uso: VIes / VIII |
Pedogenesi ed aspetti applicativi La genesi dei suoli in questi ambienti è legata al processo di lenta dissoluzione del carbonato di calcio e di magnesio operata dall'acqua e l'accumulo residuale delle "impurità", in prevalenza argillose, contenute nella roccia di origine. Le colorazioni rosse, più scure nell'orizzonte di superficie per la maggiore presenza di sostanza organica, sono legate alla presenza consistente di sesquiossidi di ferro. I suoli dell'unità sono riconducibili a due sottounità tipologiche indicate nel catalogo regionale con le sigle TAS 1 e SOL 1. La distribuzione nel paesaggio dei due suoli dipende dalla morfologia locale e dal grado di copertura vegetale. Nelle aree più conservate si rinvengono suoli le cui successioni di orizzonti evidenziano un processo di lisciviazione dell'argilla, Haploxeralfs per la tassonomia (suoli TAS 1), mentre nelle aree più acclivi o meno protette si rinvengono suoli il cui orizzonte di superficie poggia direttamente sulla roccia dura, collocabili negli Haploxerolls della Soil Taxonomy (suoli SOL1). In entrambi i casi si tratta di sottogruppo "litici" cioè con contatto con il substrato non alterato entro 50 cm dalla superficie. Si tratta di suoli a tessitura franco argillosa con scheletro scarso, ben strutturati e con contenuti relativamente alti di sostanza organica. La reazione è neutra ed il calcare attivo, generalmente assente nell'epipedon, aumenta in prossimità della roccia madre. L'effervescenza all'HCl che spesso si riscontra anche nell'orizzonte di superficie è da attribuire allo scheletro molto piccolo di natura calcarea presente nella matrice. Nell'unità sono presenti aree prive di copertura pedologica nelle quali o per morfologia particolarmente acclive o per eventi catastrofici che hanno asportato la copertura vegetale, l'erosione ha denudato il substrato. Trattandosi di rocce di difficile e lenta alterazione, il processo può ritenersi praticamente irreversibile. |