Sottosistema 4.2 |
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Geomorfologia e distribuzione spaziale L'unità è estesa complessivamente 9.400 ha distribuiti in 8 delineazioni. Comprende aree pianeggianti, a volte bonificate e localmente terrazzate. Il substrato è costituito da sedimenti tendenzialmente fini, calcarei.
Uso del suolo: seminativo, vigneto Capacità d’uso: IIs - limitazioni legate alla presenza di fessure durante la stagione asciutta. Suoli: Associazione di CON 1 - ISO 1. Pedogenesi ed aspetti applicativi I suoli CON 1 (Chromic Haploxererts) presentano grande uniformità tessiturale lungo il profilo e colori simili fino a 80-100 cm di profondità. Questi caratteri sono legati al dinamismo strutturale, determinato dalla presenza di argilla a reticolo espandibile (smectiti), che si manifesta con la formazione di fessure, larghe alcuni cm e profonde anche 70-80 cm, in alcuni periodi dell'anno. Il processo di omogeneizzazione è dovuto al materiale che dall'orizzonte superficiale cade all'interno delle fessure e viene periodicamente inglobato con quello degli orizzonti profondi. Tale comportamento può essere considerato "autolavorante" e "autostrutturante". Questa sottounità tipologica si colloca nell'ordine dei "Vertisuoli" (dal latino vertere: rovesciare) della Soil Taxonomy. Le piante arboree possono subire danni agli apparati radicali per effetto della formazione di fessure, le quali, tra l'altro facilitano le perdite di acqua dagli orizzonti profondi. Le lavorazioni superficiali risultano di grande utilità sia perché limitano il grado di espressione delle fessure, sia perché interrompono la continuità delle stesse con l'atmosfera, riducendo la perdita di acqua. Nei suoli CON 1 va evidenziata, inoltre, la presenza di un processo iniziale di lisciviazione dei carbonati con incremento degli stessi negli orizzonti sottosuperficiali. Il grado di espressione di tale fenomeno (presenza di concrezioni soffici, entità dell'incremento di CaCO3), non è tale da essere evidenziato a livello tassonomico. Sono suoli da profondi a molto profondi, generalmente privi di pietrosità e di scheletro, con buona porosità interconnessa fino a 80-100 cm di profondità. |
La conducibilità idraulica satura può essere considerata moderatamente alta e la quantità di acqua disponibile elevata. Il buon contenuto in sostanza organica, che si mantiene relativamente alto anche negli orizzonti profondi per via dei fenomeni vertici, è da attribuire alla formazione di complessi organo minerali (umati di calcio) molto stabili. La sostanza organica garantisce una buona fertilità sia per i noti riflessi sulle caratteristiche fisiche, sia perché svolge azione tampone nei confronti del calcare attivo, mantenendo la reazione subalcalina. Si tratta di suoli molto calcarei, con buona capacità di scambio cationico. L'azione protettiva nei confronti dei corpi idrici è elevata, tuttavia, l'eventuale presenza di fessure può annullare completamente l'effetto protettivo, veicolando direttamente gli inquinanti negli strati profondi. Anche i suoli ISO 1 (Vertic Haploxerepts), associati nell'unità ai suoli CON 1, presentano comportamento "vertico". L'orizzonte superficiale (0-15 cm) ha struttura granulare (self mulching) che si forma in breve tempo nei suoli non interessati da lavorazioni. Anche se da un punto di vista tassonomico non rientrano nell'ordine dei vertisuoli, poiché il contenuto in argilla dell'orizzonte superficiale non raggiunge la soglia diagnostica del 30%, il comportamento è molto simile a quello dei suoli CON 1. Sono suoli dotati di buona porosità, privi di figure pedogenetiche riconducibili ad idromorfia, con scheletro assente. Presentano buona capacità di ritenuta idrica e conducibilità idraulica moderata. Il contenuto in sostanza organica è buono e si mantiene al di sopra dell'1% anche negli orizzonti sottosuperficiali. L'orizzonte superficiale dei suoli ISO 1 non è calcareo, tuttavia va evidenziato un incremento del carbonato di calcio all'aumentare della profondità raggiungendo valori decisamente elevati al di sotto di 100 cm. Tale distribuzione conferma, nel caso specifico, un intenso processo di lisciviazione dei carbonati stessi. La reazione segue la distribuzione dei carbonati, passando dalla neutralità dell'epipedon all'alcalinità degli orizzonti profondi. La buona capacità di scambio cationico limita i rischi di dilavamento dei nutrienti e garantisce condizioni ottimali di assorbimento degli stessi. Localmente, nelle aree retrodunali depresse si rinvengono suoli a profilo Ap-Bssg-Ckg, moderatamente profondi, con scheletro assente, a tessitura fine. Questi suoli, indicati nel catalogo regionale delle sottounità tipologiche con VUR 1, si caratterizzano fondamentalmente per il drenaggio impedito, associato spesso ad elevata salinità. Per la scarsa rilevanza geografica questi suoli non sono stati riportati in legenda.
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