Sottosistema 5.2 |
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Geomorfologia e distribuzione spaziale L'unità comprende 2 delineazioni, di 1.500 ha, dislocate nella pianura alluvionale del fiume Crati. Il substrato è costituito da depositi alluvionali grossolani.
Uso del suolo: seminativo e ortaggi Capacità d’uso: - IIs - IIc Suoli: Associazione di LOI 1 - REN 1 Pedogenesi ed aspetti applicativi Nell'unità dominano suoli scarsamente evoluti (Typic Xerofluvents) le cui caratteristiche agronomiche sono legate principalmente alla tessitura quasi sempre franco-sabbiosa o sabbioso-franca e quindi ai bassi contenuti in argilla. La struttura, debolmente espressa negli orizzonti superficiali, diventa incoerente negli orizzonti profondi. La stratificazione che li caratterizza è legata alle diverse fasi di deposizione dei sedimenti alluvionali. La profondità ed il volume di suolo esplorabile dalle radici sono limitati dalla presenza di strati sabbiosi con bassa capacità di ritenuta idrica che si rinvengono di solito a profondità variabili, comunque al disotto di 80 cm. Alla stessa profondità si rinvengono spesso screziature di colore rosso, testimonianza delle periodiche oscillazioni della falda. Le lavorazioni non richiedono precauzioni particolari. La velocità di infiltrazione stimata è moderatamente rapida (> di 60 mm/h) e non varia , nel caso specifico, in modo sostanziale durante l'anno. |
La riserva idrica disponibile dell'intero suolo, cioè la quota di acqua che sta fra la capacità di campo ed il punto di appassimento supera i 1600 m3/ha, dei quali circa 750-800 possono essere considerati "facilmente utilizzabili" dalla maggior parte delle colture. I turni ed i volumi di adacquamento devono tenere conto di tali dati, oltre che ovviamente delle esigenze delle colture. Relativamente al comportamento chimico sono sempre suoli subalcalini, moderatamente calcarei, con un contenuto di calcare attivo inferiore al 3%. Il modesto contenuto in sali solubili (conducibilità 1,0 mS/cm 25° C) non crea alcun limite per le colture. Tuttavia bisogna segnalare qualche situazione in cui i valori di conducibilità superano i 2 mS/cm 25° C. Sono scarsamente dotati in sostanza organica che, tra l'altro, risulta non sufficientemente umificata visto l'elevato rapporto C/N (25). Il contenuto medio - basso in sostanze colloidali indica una modesta capacità di trattenere gli elementi della fertilità. Ne consegue la necessità di una attenzione particolare nella distribuzione dei fertilizzanti chimici, con particolare riferimento all'azoto, visti tra l'altro la vicinanza al corso d'acqua ed i conseguenti rischi di inquinamento. Le norme attuative della "Direttiva nitrati" (Direttiva CEE 91/676) fanno esplicito riferimento ad ambienti simili e suggeriscono di frazionare, per quanto possibile, gli apporti dei concimi azotati e di vietarne la distribuzione in corrispondenza dei periodi piovosi. Nell'unità si trovano anche i suoli REN 1 (Typic Xerofluvents) dislocati per lo più in prossimità dei rilievi collinari pliocenici. Si tratta di suoli molto profondi caratterizzati dalla tessitura franco sabbiosa degli orizzonti sia superficiali che profondi. Differiscono dai suoli LOI 1, precedentemente descritti, per la struttura dell'orizzonte superficiale moderatamente sviluppata e per la mancanza di figure riconducibili alla presenza di falda.
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