Sottosistema 6.5 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Geomorfologia e distribuzione spaziale L'unità comprende i rilievi collinari con versanti a profilo complesso e moderata pendenza. E' estesa complessivamente 22.300 ha distribuiti in 34 delineazioni, le più estese delle quali si rinvengono nell'alto crotonese (Cirò, Melissa, Crucoli). Il substrato è costituito da formazioni argilloso marnose mioceniche che presentano locali intercalazioni arenacee.
Uso del suolo: seminativo e vigneto Capacità d’uso: IIIse / IIs Suoli: Complesso di SAN 1 / RIP 1 Pedogenesi ed aspetti applicativi I suoli SAN 1 (Vertic Calcixerepts) si evolvono su sedimenti fini, ricchi di carbonato di calcio. I processi pedogenetici dominanti sono riconducibili al "dinamismo strutturale" (comportamento vertico) ed alla lisciviazione dei carbonati con differenziazione di un orizzonte calcico. Il comportamento vertico (dal latino vertere, rovesciare), legato alla presenza di argilla a reticolo espandibile, porta alla omogeneizzazione degli orizzonti superficiali del profilo. Tale comportamento è facilmente riscontrabile in campagna sia per la presenza di crepacciature evidenti, nei suoli non lavorati, sia per la presenza di tipiche "striature" sulla faccia degli aggregati. Le fessure oltre a causare danni agli apparati radicali delle piante arboree, facilitano la perdita di umidità dagli strati profondi. Le lavorazioni superficiali limitano questi effetti. La differenziazione di un orizzonte calcico è legata alla lisciviazione di carbonati dagli orizzonti superficiali ed al successivo accumulo in quello sottostante. A tale orizzonte corrisponde solitamente una variazione dell'idrologia del suolo causata da variazioni tessiturali. Il processo è molto lento e può portare ad incrementi consistenti dei carbonati negli orizzonti sottosuperficiali. La profondità dell'orizzonte calcico varia in funzione della morfologia locale e soprattutto in funzione dell'intensità dei processi erosivi. Dal punto di vista applicativo è di estremo interesse conoscere la localizzazione dell'orizzonte di accumulo dei carbonati; trattandosi, infatti, di una situazione pedologica limitante per lo sviluppo degli apparati radicali, è necessario evitare lavorazioni profonde che riportano in superficie i carbonati, con ripercussioni negative sulla dinamica di molti nutrienti. Altro elemento che caratterizza i suoli SAN 1 è rappresentato da un sostanziale incremento della conducibilità elettrica in un orizzonte posto solitamente a 80-100 cm di profondità. Ciò è da attribuire ad un eccesso di sali presenti nel substrato dal quale il suolo si è originato. |
La tessitura è franco argillosa su tutti gli orizzonti, con locali variazioni dovute alla presenza di intercalazioni sabbiose. Lo scheletro è solitamente assente. La struttura è bene espressa negli orizzonti superficiali ed è associata ad una buona capacità per l'aria. La conducibilità idraulica in mezzo saturo varia da moderatamente bassa a moderatamente alta (<3.5 cm/h) e presentano una buona capacità di ritenuta idrica. Il contenuto in sostanza organica varia spazialmente in maniera significativa. Si va da valori relativamente alti (2.0-2.2%) che si riscontrano nelle zone più conservate (minore pendenza o uso del suolo conservativo) a valori decisamente bassi (0.7-0.8%) nelle aree maggiormente interessate da processi erosivi. Le considerazioni fatte relativamente alla successione di orizzonti ed alla variazione della sostanza organica, rendono evidente l'esigenza di adottare tecniche conservative di gestione del suolo. La riduzione della lunghezza del versante, attraverso l'adozione di fasce con vegetazione permanente, la riduzione delle lavorazioni e del periodo in cui la superficie del suolo rimane priva di copertura vegetale, diventano scelte obbligate. La reazione varia da subalcalina ad alcalina ed il contenuto in carbonato di calcio finemente suddiviso (calcare attivo per definizione) è elevato con valori medi del 7-10%. I suoli SAN 1 presentano buona capacità di scambio cationico. I suoli RIP 1 sono molto simili ai suoli SAN 1, sia per gli aspetti applicativi che per processi pedogenetici. Tuttavia se ne differenziano per il minore grado di espressione dell’orizzonte di accumulo di carbonati e per la mancanza di striature (slickensides) sulla faccia degli aggregati. I suoli RIP 1 presentano, inoltre, un maggiore contenuto in limo (famiglia granulometrica fine silty).
|