Sottosistema 9.7 |
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Geomorfologia e distribuzione spaziale Comprende i rilievi collinari con versanti moderatamente acclivi (pendenze < del 20%), le cui quote prevalenti sono comprese tra 300 e 600 m s.l.m.. Le numerose delineazioni che compongono l'unità, estesa complessivamente 31.000 ha, sono distribuite in tutta la Provincia pedologica 9. Il substrato è costituito da arenaria, generalmente a cemento calcareo, di epoca miocenica. La copertura vegetale, costituita da macchia mediterranea con prevalenza di querce, garantisce, il più delle volte, la stabilità dei versanti. Tuttavia, nelle aree interessate da periodiche lavorazioni (oliveti estensivi) o nelle aree percorse da incendi si evidenziano gravi fenomeni di erosione.
Uso del suolo: macchia mediterranea con prevalenza di querce ed in subordine oliveto Capacità d’uso: IVse - IIs Suoli: Associazione di RON 1 - FEB 1 Pedogenesi ed aspetti applicativi I suoli RON 1 presentano un orizzonte superficiale di colore bruno oliva (2.5Y4/3) che poggia su un orizzonte non strutturato e scarsamente pedogenizzato (orizzonte C), derivato dall'alterazione del substrato. Quest'ultimo si rinviene già a 40 cm di profondità. Contenuti relativamente alti di sostanza organica, garantiti dalla vegetazione naturale, consentono la formazione di una struttura poliedrica, moderatamente sviluppata. Non si evidenziano altri processi pedogenetici di rilievo, si tratta quindi di "Entisuoli" (suoli a scarsa evoluzione) che presentano contatto litico entro 50 cm dalla superficie (sottogruppo litico della Soil Taxonomy). |
La tessitura è franco sabbiosa, lo scheletro comune. Presentano una bassa capacità di scambio cationico ed una limitata riserva idrica. Dal punto di vista chimico si caratterizzano per la presenza di carbonati e la reazione da subalcalina ad alcalina. Nelle aree maggiormente stabili i carbonati possono essere allontanati completamente dall'epipedon. I suoli RON 1 sono di scarso interesse agricolo, ma estremamente interessanti dal punto di vista paesaggistico e per la tutela dal rischio idrogeologico. Sono, infatti, suoli fortemente erodibili, per la scarsa coesione fra le particelle, ed il loro contributo alla portata solida degli impluvi, in caso di eventi alluvionali, è rilevante. Il loro scarso spessore, inoltre, rende alto il rischio di denudamento del substrato. Associati ai suoli RON 1 si rinvengono nell'unità i suoli FEB 1 che presentano orizzonti sottosuperficiali di alterazione ben strutturati e con evidenza di accumulo dei carbonati (Bk). Dal punto di vista tassonomico si collocano nell'ordine degli "Inceptisuoli" della Soil Taxonomy e nei Cambisols della WRB. Sono suoli molto profondi, con scheletro scarso, a tessitura moderatamente grossolana; il drenaggio è buono e presentano elevata riserva idrica. Sono scarsamente calcarei nell'epipedon, ma il contenuto in carbonati cresce negli orizzonti sottosuperficiali, la reazione varia da subalcalina ad alcalina. I suoli FEB 1 si rinvengono nelle aree sommitali subpianeggianti, o nelle parti basse di versante meno interessate da processi erosivi.
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