Sottosistema 9.8 |
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Geomorfologia e distribuzione spaziale L'unità comprende aree a morfologia ondulata con evidenti fenomeni di erosione idrica di tipo areale, il cui substrato è costituito da formazioni argilloso marnose del Miocene (Ma) e del Pliocene (Pa 1-2), con locali intercalazioni arenacee. Si estende per complessivi 15.000 ha, con numerose delineazioni distribuite in tutta la Provincia pedologica 9. Le quote altimetriche oscillano generalmente fra 300 e 600 m s.l.m.
Uso del suolo: seminativo e pascolo Capacità d’uso: IIIse - IVw Suoli: Associazione di FAB1- ROT1 Pedogenesi ed aspetti applicativi I suoli FAB 1 (Vertic Eutrudepts) si evolvono su sedimenti ricchi di carbonati di calcio. I processi pedogenetici dominanti sono riconducibili al "dinamismo strutturale" (comportamento vertico), alla parziale lisciviazione dei carbonati ed alla presenza di figure reducimorfiche al di sotto di 75 cm di profondità. Il comportamento vertico è legato alla presenza di argilla a reticolo espandibile e si manifesta con evidenti crepacciature larghe alcuni centimetri e profonde 70-100 cm, che si formano durante la stagione asciutta nei suoli non lavorati. Altro elemento che consente di identificare questi suoli è dato dalla presenza di tipiche striature (slickensides) sulla faccia degli aggregati. Il dinamismo strutturale si riflette sugli aspetti applicativi sia per danni diretti che può provocare agli apparati radicali delle piante arboree, sia perché le fessure facilitano la perdita di acqua dagli orizzonti profondi. Anche la velocità di infiltrazione e la capacità protettiva di questi suoli varia in maniera sostanziale in presenza o in assenza di fessure. La lisciviazione dei carbonati porta alla differenziazione di un orizzonte di accumulo (Bk) caratterizzato dalla presenza di concrezioni soffici di CaCO3. |
Il grado di espressione di questo processo non è tale da essere evidenziato a livello tassonomico. La profondità dei suoli FAB 1 è limitata dal peggioramento delle caratteristiche chimiche e fisiche al di sotto dei 75 cm di profondità. La permanenza di colori grigi tipici di condizioni riducenti evidenzia, infatti, carenza di ossigeno per lunghi periodi dell'anno. I dati di laboratorio indicano un significativo incremento della conducibilità elettrica, quindi della salinità, negli orizzonti profondi; ciò è da attribuire ad un eccesso di sali nel substrato dal quale il suolo si è originato. La tessitura di questi suoli è generalmente franco argillosa con locali variazioni dovute alla presenza di intercalazioni sabbiose. Lo scheletro è assente e risultano ben strutturati negli orizzonti superficiali. La conducibilità idraulica è moderatamente bassa (0.35cm/h). Il contenuto in sostanza organica varia notevolmente in funzione dell'intensità dei processi erosivi. Si va da valori relativamente alti (2.5-3%) nelle zone più conservate a valori bassi (1%) nelle aree più erose. Presentano reazione alcalina ed elevati contenuti in calcare attivo (circa 10-12%). E' possibile rinvenire nell'unità tipologie di suolo caratterizzate da idromorfia più superficiale rispetto ai suoli appena descritti, che ne consente una diversa collocazione tassonomica (intergradi "aquici" degli "Eutrudepts"). La presenza di questi suoli (sottounità tipologica ROT 1) è legata alla gestione agricola poco appropriata, che porta all'assottigliamento degli orizzonti superficiali.
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