CARTA DEL RISCHIO DI EROSIONE ATTUALE E POTENZIALE
della Regione Calabria

Monografia

 


La perdita di funzionalità produttiva dei suoli agrari e forestali costituisce il più grave problema ambientale a livello planetario. Quando il fenomeno raggiunge livelli
non sostenibili con significativa degradazione del suolo si parla di "desertificazione". L'erosione, provocando la perdita dello strato fertile del suolo, rappresenta senza
dubbio la principale causa di degrado delle terre. Il termine erosione del suolo, in genere, viene riferito alla distruzione del suolo a causa dell'azione dell'acqua, della neve, del ghiaccio, del vento, degli animali e dell'uomo. In natura però raramente tali fattori agiscono isolatamente, molto spesso infatti le forme tipiche dell'erosione presenti sulla superficie terrestre, derivano da una loro differente combinazione. L'erosione del suolo nel più vasto senso del termine può essere classificata come:
- erosione naturale intesa come processo naturale che avviene a differente velocità, la cui sono sottoposti tutti gli ambienti e che porta, nel tempo, al modellamento
delle terre emerse; - erosione accelerata riferita a processi erosivi innescati o accelerati da un cambiamento climatico, dall'impatto dell'uomo, etc.
A livello mondiale, quasi un terzo del suolo arabile è stato perduto a causa del processo di erosione con un tasso medio di 10 milioni di ettari all’anno negli ultimi quarant’anni.Con riferimento alla sola produzione agricola alcuni autori stimano una perdita di 5-7 milioni di ettari/anno e per i tre continenti Asia, Africa ed America Latina stimano in circa 600 milioni gli ettari affetti da degrado ed erosione. Dagli studi del progetto LIFE (European Conservation Agricolture Federation, 1999) risulta che molti paesi della UE sono interessati dal problema della degradazione del suolo causata dai processi di erosione. Il fenomeno infatti interessa il 12% della
totale superficie europea, per una estensione di circa 17 milioni di ettari. Il tasso medio annuo di erosione del suolo supera quello medio di formazione (17 tonnellate per ettaro per anno di suolo eroso a fronte di 1 tonnellata per ettaro per anno formato). A livello europeo è stato stimato che i danni diretti ed indiretti causati dall’erosione del suolo raggiungono 85 Euro per ettaro e per anno. In particolare, nei paesi appartenenti al Bacino del Mediterraneo, la problematica ha acquisito una notevole importanza a causa della progressiva riduzione del rapporto fra risorse e popolazione e delle modificazioni ambientali che ne derivano. Nell’area Mediterranea ben il 70% della superficie agricola coltivata è interessata da processi erosivi del suolo. Le percentuali delle aree ad elevato rischio potenziale di erosione nei Paesi del Mediterraneo sono però alquanto disomogenee: si va da 9% della Francia mediterranea, al 68% del Portogallo e al 70% della Turchia. In Spagna oltre il 50% del terreno agrario è classificato ad alto rischio di erosione e nella parte meridionale la superficie ad alto rischio di erosione raggiunge il 70%.
L'erosione viene, in particolare, riconosciuta come la principale causa di degrado dei suoli a livello regionale. Allo scopo di acquisire conoscenze sui vari aspetti del
fenomeno e di definire strategie di intervento finalizzate alla gestione sostenibile della risorsa suolo, è stato attivato uno specifico sottoprogetto. In tale ambito è stata concretizzata una collaborazione scientifica con il CNR IRPI di Cosenza che in una prima fase ha consentito la validazione di diversi modelli di calcolo del rischio di erosione nell'area campione "Assi - Guardavalle". I risultati acquisiti in questa prima fase sono stati posti alla base della valutazione
del rischio di erosione a livello regionale, oggetto del presente lavoro.