ARSSA - Settore Servizi Tecnici di Supporto
Carta del Rischio di Contaminazione degli Acquiferi da prodotti Fitosanitari
della Regione Calabria
Al fine della tutela delle acque superficiali e sotterranee, il D. L. 152/99
pone, tra 1'altro, la necessità di individuare le zone vulnerabili da prodotti
fitosanitari. Un’area è considerata vulnerabile quando l'utilizzo al suo interno
dei prodotti fitosanitari autorizzati, pone in condizioni di rischio le risorse
idriche e gli altri comparti ambientali rilevanti. Nell'ambito di tali zone
possono essere poste limitazioni o esclusioni d'impiego di specifici prodotti
fitosanitari.
Per la delimitazione delle aree vulnerabili da prodotti fitosanitari, la
normativa citata prevede due fasi: una indagine preliminare o di riconoscimento
(scala 1:250.000) ed una indagine successiva di maggiore dettaglio (scala
1:50.000).
L'indagine preliminare, individuando le porzioni di territorio dove le
situazioni pericolose per i corpi idrici sono particolarmente evidenti, fornisce
un quadro d'insieme della problematica a livello regionale.
L'indagine preliminare può essere suscettibile di sostanziali approfondimenti e
aggiornamenti sulla base di nuove indicazioni che deriveranno, tra 1'altro,
dall'attività di monitoraggio. In questa seconda fase, sarà necessario tener
conto, oltre che della vulnerabilità intrinseca degli acquiferi, delle
caratteristiche chemiodinamiche dei prodotti fitosanitari e della loro
interazione con i principali parametri pedologici. L'applicazione di modelli
predittivi del pericolo di lisciviazione dei singoli prodotti nelle specifiche
condizioni pedoambientali (PELMO, PEARL, etc.) fornirà un valido supporto alle
decisioni e potrà essere posta alla base dell'assistenza tecnica alle aziende.
Il presente lavoro, realizzato in scala 1: 250.000, costituisce un primo
documento di carattere generale, evidenziando le aree a potenziale rischio di
inquinamento da prodotti fitosanitari.
La valutazione e stata effettuata, con l'ausilio di un sistema informativo
geografico, attraverso l'integrazione di due strati informativi: carta delle
aree ad agricoltura intensiva e carta della vulnerabilità intrinseca degli
acquiferi.
Il primo documento ha consentito di escludere le aree in cui le destinazioni
d'uso evidenziano situazioni di scarso o assente pericolo di inquinamento da
prodotti fitosanitari (aree non agricole o interessate da agricoltura
tradizionalmente a basso impatto). A tale scopo sono stati utilizzati strati
informativi realizzati dall'ARSSA nell'ambito dei programmi di cartografia
pedologica e, per le aree non coperte, informazioni derivanti dalla carta delle
aree di studio per l'irrigazione (CASI3) elaborata dall'INEA (INEA, 2001). A
ciascuna classe di uso del suolo è stato attribuito il proprio fattore di
pericolo, sulla base della metodologia gia proposta dal CNR (GNDCI CNR, 1999).
Sono state considerate aree a potenziale pericolo: i seminativi irrigui a ciclo
primaverile-estivo ed estivo-autunnale, le colture permanenti irrigue
(comprendenti i frutteti e frutti
minori) ed 1 vigneti. Per tali destinazioni d'uso si fa ricorso generalmente a
significativi input chimici.
La carta della vulnerabilità intrinseca degli acquiferi è stata elaborata con la
metodologia SINTACS (GNDCI-CNR, 2000), un sistema parametrico a punteggi e pesi
che prende in considerazione sette parametri; in particolare considera:
soggiacenza, infiltrazione, autodepurazione del non saturo copertura acclività
caratteristiche idrogeologiche e conducibilità dell'acquifero.