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Studi fitopatologici ed entomologici
ARSSA - Settore Servizi Tecnici di Supporto
Progetto Di.bo.med.(*)STRATEGIE DI MONITORAGGIO E MEZZI INFORMATICI NELLA DIFESA DEI QUERCETI DAGLI ATTACCHI DI LEPIDOTTERI DEFOGLIATORI
Premessa
Nell'ambito di una razionale gestione degli ecosistemi forestali, la difesa dalle avversità biotiche rappresenta un aspetto di primaria importanza per la tutela dei boschi, interessando non solo i soprassuoli a destinazione produttiva, ma anche tutte quelle formazioni che svolgono principalmente una funzione protettiva o rivestono un ruolo paesaggistico di rilievo caratterizzando ampie e peculiari aree del nostro territorio collinare e montano. Presupposto essenziale per il contenimento dei danni ai popolamenti forestali, siano essi naturali o derivanti da opere di rimboschimento effettuate nei decenni passati, è la realizzazione e il mantenimento di efficienti reti permanenti di monitoraggio dello stato fitosanitario, implementate con l'utilizzo di metodologie di gestione informatizzata dei dati georeferenziati. In tale ambito si inserisce il Progetto DIBOMED (finanziato nell'ambito dei Programmi Operativi Multiregionali Misura 2), mirato alla costruzione di reti di monitoraggio dei danni da Lepidotteri defogliatori nei querceti, di Calabria e Sardegna e basato sulla realizzazione di un reticolo di aree di saggio permanenti posizionate con sistemi GPS, nonché sull'utilizzo di Sistemi Informativi Territoriali per là gestione dei dati biologici relativi alla dinamica di popolazione delle specie nocive più importanti. Tale attività di ricerca nasce dalla collaborazione tra l’Istituto di Entomologia Agraria (SS), l’Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria (MIPA), la Regione Sardegna – CFS e la Regione Calabria - ARSSA
Strumenti e Metodi
Allo scopo di predisporre un'idonea rete di rilevamento dei livelli di presenza e dei danni da defogliatori nei querceti della Calabria, nel 1998 si è provveduto a realizzare anche sul territorio Aspromontano una maglia di stazioni permanenti, posizionate sul territorio con l'ausilio di strumentazione GPS differenziale, distanziate di circa 4 Km una dall'altra e dislocate lungo le principali strade che attraversano le formazioni a Quercus spp.. A partire dal primo anno di indagine in ciascuna area di saggio si è provveduto ad effettuare nel periodo invernale conteggi e prelievi di ovature di Lymantria dispar e Malacosoma neustrium L., le due specie risultate maggiormente diffuse nei querceti dell'Aspromonte. I campioni biologici raccolti sono stati esaminati in laboratorio per definire i livelli di fecondità delle femmine dei due Lepidotteri e la quota di uova sviluppatesi regolarmente. Le indagini di campo e gli esami di laboratorio sono stati ripetuti anche per la generazione 1999-2000 allo scopo di evidenziare le tendenze in atto nelle popolazioni di questi fitofagi.Nell'estate del 1999 si è anche provveduto alla valutazione del grado di defogliazione, in particolare nelle leccete, basandosi sulle scale di trasparenza riportate nel manuale europeo perla valutazione dello stato delle chiome degli alberi della Regione Mediterranea.Il processo di realizzazione della cartografia (fig.1) è stato effettuato attraverso le seguenti fasi: - Scansione delle sezioni Taurianova, Gioiosa Jonica, Platì e' Locri della SERIE '25 IGM con scanner Cóntex FSS 8000 e software Cadimage;- Georeferenzazione con i software Tracer e Tn-ShArc in coordinate UTM fuso 33;- Fotointerpretazione digitale con software Ares per l'individuazione delle aree. con essenze boschive prevalentemente del genere Quercus, utilizzando foto aeree in' falso colore in scala 1 : 75.000 e in b/n in scala 1: 33.000;- Campionamento in 40 siti dei livelli di defogliazione e degli indicatori biologici dei principali defogliatori;- Implementazione sul gis Aro-lnfo della cartografia di base, dei dati vettoriali relativi alle aree a bosco, dei dati vettoriali delle curve di livello per l'elaborazione del DEM, della banca dati inerente ai rilevamenti effettuati sulla trasparenza delle chiome e sugli indicatori biologici della dinamica di popolazione dei principali defogliatori.L'analisi statistica dei dati relativi alla fecondità delle femmine (numero medio di uova/ovatura) ed ai livelli di schiusura delle uova di M neustrium (calcolato su 10 ovature/stazione/anno) è stata condotta mediante ANOVA su dati non trasformati (software SPSS 10.0).I dati rilevati sono stati gestiti con Arc-Info al fine di produrre di banche dati geografiche relative alle aree boscate attaccate, alla previsione sulle infestazioni, alla valutazione dei rischi ambientali di tipo idrogeologico nelle aree defogliate, nonché alla stima delle perdite in termini di produzione legnosa.In tale ambito sono state realizzate una cartografia tematica in scala 1:25.000 dell’area attaccata, relativa alla trasparenza delle chiome a seguito degli attacchi di defogliatori e una carta dei livelli di fecondità e di schiusura delle uova di M. neustrium per la generazione 98-99 e per quella 99-00.
Risultati e Conclusioni
Dai dati raccolti e dalle elaborazioni effettuate si è potuto evidenziare come l’attacco dei Lepidotteri defogliatori si sia localizzato nel periodo primavera estate 1999 quasi esclusivamente nelle formazioni pure o a prevalenza di Quercus ilex L. del versante ionico dell'Aspromonte,. come si evince dalla cartografia tematica dei livelli di danno La superficie delle leccete complessivamente danneggiata nella primavera-estate 1999 da L. dispar e M neustrium è stata stimata in circa 8.500 ha, con un gradiente d'intensità' di defogliazione che ha fatto registrare i valori massimi nei territori di Platì e Ciminà, con il 100% di massa fogliare distrutta. L'analisi spaziale dei livelli di attacco ha anche consentito di individuare un progressivo spostamento dell'infestazione lungo una direttrice sud-ovest nord-est. Nelle zone più meridionali, con defogliazioni pressoché totali, i danni sono risultati attribuibili alla presenza in modo prevalente di Lymantria dispar, specie in forte espansione. Procedendo verso nord l'entità della defogliazione è risultata minore, in corrispondenza di una graduale sostituzione, delle popolazioni del Limantride con quelle del Lasiocampide M neustrium. Quest'ultima specie, a fronte di un aumento del numero di ovature ha fatto registrare nel biennio 98-99 una diminuzione della fecondità media delle femmine su tutta l'area infestata ed un aumento della mortalità delle uova a testimonianza di un progressivo deteriorarsi delle condizioni di vigore della sua popolazione ormai giunta all'apice delle capacità di crescita numerica. La visualizzazione tramite cartografia dei danni e degli indicatori biologici relativi alle specie di fitofagi in fase epidemica, oltre a consentire di quantificare la superficie interessata dagli attacchi, ha permesso di individuare le aree boccate, limitrofe ai complessi infestati, suscettibili,di danno nei prossimi anni. Nella cartografia prodotta sono anche visualizzate, le zone interessate da attacchi di Thaumetopoea processionea (L), delimitate in campo con il rilievo dei nidi sulle piante e con il controllo di ovature raccolte con campionamenti casuali di rametti di 2-5 anni. La presenza di tale specie, anche se limitata ad una ristretta area in cui vegetano anche querce caducifoglie, riveste un interesse particolare per gli aspetti di igiene pubblica connessi alla presenza sulle larve di peli urticanti ad azione irritante ed allergica sugli organismi a sangue caldo. Al riguardo gli elaborati grafici sono stati utilizzati per allenare i responsabili pubblici dei Comuni interessati. .Il monitoraggio, attraverso il grado di defogliazione dei querceti ed il conteggio delle ovature, nel biennio successivo al 1999 ha evidenziato come il fenomeno si sia attenuato nelle aree maggiormente colpite e si sia propagato nei boschi a nord. Sono stati integrati, nel sistema informativo, i dati di carattere climatico, rilevati dalla rete di stazioni meteorologiche prossime all’area di studio, allo scopo di evidenziare eventuali relazioni tra gli andamenti climatici degli ultimi anni e l’intensificarsi dei sussulti demografici dei principali fillofagi. L’analisi non ha evidenziato particolari anomalie per ciò che riguarda i dati di temperatura. I dati di piovosità, al contrario, presentano delle aspetti interessanti. In particolare, sono stati registrati eventi piovosi di particolare entità nei periodi ottobre 96 ed agosto - settembre 97.Il fenomeno dell’attacco dei lepidotteri defogliatori delle querce non può essere correlato in modo diretto con tali eventi climatici . Tuttavia si può osservare che le intense piogge hanno causato un forte stress all’ecosistema bosco ed in particolare possono aver ridotto le popolazioni degli antagonisti naturali (parassitoidi e predatori) dei lepidotteri. Infatti i nemici naturali che attaccano le uova sono particolarmente attivi nel periodo agosto - ottobre. L’ipotesi andrà verificata mediante la prosecuzione degli studi di dinamica delle popolazioniNel prossimo biennio il progetto DIBOMED sarà mirato da un lato all'affinamento dei mezzi biotecnici di monitoraggio diretto, mediante l'identificazione, la sintesi e la sperimentazione in natura dei feromoni di M neustrium e Thaumetopoea processionea per la cattura degli adulti, dall'altro all'analisi di immagini satellitari e di ortofoto digitali in scala 1:10.000, per verificare la possibilità di valutare con tali sistemi gli attacchi ed individuare con metodologie automatizzate la presenza di focolai d'infestazione. L'analisi multispettrale di dati satellitari sarà finalizzata alla creazione di una banca dati delle firme spettrali in ambiente di querceto inerenti il territorio della Calabria e della Sardegna. Inoltre l'indagine multitemporale di tali dati consentirà il monitoraggio delle dinamiche di defogliazione dei querceti. Il progetto prevede anche l'integrazione di dati di carattere climatico, rilevati dalla rete di stazioni agrometeorologiche dell'ARSSA, allo scopo di evidenziare eventuali correlazioni tra gli andamenti climatici degli ultimi anni e l'intensificarsi dei sussulti demografici dei principali fillofagi. (*) Progetto DIBOMED - Strategie diDIfesa della risorsa BOsco in ambiente MEDiterraneo – Attività di ricerca realizzata nell'ambito dei Programmi Operativi Multiregionali Misura 2) “Attività di sostegno ai servizi di sviluppo per l’agricoltura” Reg. CEE n. 2052/88 - Obiettivo 1 – Quadro comunitario di sostegno 1994 -1999 AutoriDomenico CARIDI (*), Demetrio CRUPI (*), Rosario FRANCO (*), Concetta LETO (*),Giovanni MAIORCA (*), Paolo PALEOLOGO (*), Franco PENNA (*), Pietro LUCIANO (**),Pio Federico ROVERSI (***), Marcello VERDINELLI (****)